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Ubicazione:
PORTA SAN PIETRO
STORIA E DESCRIZIONE
Prende il nome dalla vicina chiesa fondata per volontà del cardinale Raniero Capocci nel 1240. Venne chiamata anche Salicicchia, probabilmente perchè nei pressi di essa sorgeva il Castel di Salce. Chiusa più volte durante il XII secolo durante gli attacchi delle truppe romane, venne murata durante la peste che colpì la città nel 1630. Riaperta nel 1714 sotto richiesta dei frati di S. Pietro del Castagno, furono posti a sua difesa di Francesco Armellini e Antonio Martelli, che ricevettero l’ordine di fare entrare solo i viterbesi conosciuti. Oggi la porta, sovrastata da merlature dotate di feritoie, conserva il suo stato originario caratterizzato dalla presenza dello stemma di Viterbo scolpito a bassorilievo e raffigurante il leone e la palma. La porta era in origine decorata da un affresco, ora conservato presso il Museo Civico di Viterbo, in cui era rappresentata la Madonna con il Bambino e, a sinistra, un angelo che regge il cartiglio Civitatem protege Tuam.