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PORTA DEL CARMINE
STORIA E DESCRIIONE
Prende il nome dalla chiesa omonima con annesso convento dei Carmelitani Scalzi, posta a ridosso della porta e ricordata fin dal 1290 in un regesto di papa Niccolò IV. La porta, costituita da due archi sovrapposti a sesto ribassato e a tutto sesto, conserva le sue caratteristiche medievali e nessuna epigrafe o stemma, in cui siano menzionati data della fondazione e artefici. Si conserva, tuttavia un affresco raffigurante la Madonna del Carmelo. Parzialmente demolita nel 1367 per volontà di papa Urbano IV, era l’unica porta di Viterbo a cui era possibile accedere attraverso un pone levatoio. Su di essa è ancora visibile lo spazio, nel quale passava la saracinesca che serviva per bloccare il passaggio in caso di pericolo: essa, come per tutte le altre entrata alla città, fu sostituita dalla porta una volta terminata la funzione difensiva delle mura cittadine.