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CHIOSTRO DELLA CHIESA DELLA SANTISSIMA TRINITA’
Sulla destra della chiesa della SS Trinità si apre un bel portale in bugnato (1625) che da accesso al chiostro rinascimentale; sopra sono posti gli stemmi dell’Ordine Agostiniano e del card. Egidio Antonini, viterbese e generale dell’Ordine.
CHIOSTRO
Il raffinato chiostro, esistente già dal XIII secolo, quando fu eretta la prima chiesa agostiniana, è stato quasi totalmente ricostruito nel 1513 dal card. Egidio Antonini su progetto dello scultore viterbese Pier Domenico Ricciarelli che per la costruzione utilizzò 36 colonne monolitiche preparate per un ampliamento mai realizzato della chiesa. I quattro bracci sono coperti da volte a crociera, sul braccio ad Est, prospiciente la chiesa, si sviluppa un secondo livello con un elegante loggiato balaustrato realizzato nel 1637.
Al centro è una fontanina incassata nei lastroni di peperino della pavimentazione con bacino quadrato. In uno dei bracci del chiostro, inserita in un nicchione ad arco ribassato, ancora si conserva una fontana a vasca rettangolare del sec. XIII.
Le pareti e le lunette del Chiostro, furono affrescate negli anni a cavallo tra la fine del Cinquecento e gli inizi del Seicento da Marzio Ganassini e dal maestro viterbese Giacomo Cordelli, cui sono attribuite le lunette dei lati Sud e Nord. Il tema delle decorazioni, realizzate grazie ad un lascito del nobile viterbese Giacomo Nini, vede le Storie di S. Agostino, nei riquadri, e episodi biblici nelle lunette. I dipinti sono stati restaurati nel 1984.
CONVENTO
Realizzato nella prima costruzione nella prima metà del XIII secolo, il complesso fu rimaneggiato ed ampliato nel corso dei secoli. Fra i vasti ambienti ricchi di opere d’arte spiccano la Sala di Ricevimento che, nel periodo di costruzione della chiesa, era la cappella in cui fu custodita l’immagine della Madonna Liberatrice e nella quale si conservano 4 quadri della fine del XIX secolo, donati al convento da papa Pio X; la sala del Cenacolo, antico refettorio dei frati; la sala capitolare e la Biblioteca, in cui si custodiscono volumi risalenti soprattutto ai sec. XVII-XIX.
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