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FONTANA DI SANTA MARIA IN POGGIO
LA STORIA
La fontana di Santa Maia in Poggio è una delle più antiche del genere a fuso che possiamo ammirare a Viterbo. Vista la similitudine con altre fontane di questo tipo possiamo collocarla al XIII Sec. La fontana è chiamata anche della Crocetta per via dei padri religiosi crociferi ministri degli Infermi – il cui fondatore è San Camillo de Lellis – che si trovano nella chiesa di Santa Maria in Poggio dal 1603. Tra le fontane viterbesi è sicuramente una delle più conosciute per via del suo legame con la giovane Santa Rosa che nella metà del 1200 venne traslata dalla chiesa di Santa Maria in Poggio fino all’attuale tomba all’interno del Monastero di Santa Rosa. Nella chiesa vi è una piccola epigrafe in marmo che riferisce: Il 6.III.1252 / qui fu sepolto il corpo di / santa Rosa da Viterbo / e riesumato incorrotto / il 3. IX. 1258. La fontana viene chiamata anche fontana di Santa Rosa perché una leggenda narra di un episodio, ricordato fra i miracoli della Santa, in cui la giovane ragazza un giorno recatasi alla fontana per attingere l’acqua ruppe una brocca di una sua compagna e venne duramente rimproverata, così la Santa raccolse i cocci e per miracolo li rincollò insieme e riempì nuovamente la brocca restituendola alla compagna.
DESCRIZIONE
La fontana della tipologia a fuso si presenta con vasca circolare, la base è costituita da un gradino isolato dalla pavimentazione della strada tramite un incasso che raccoglie lo scolo dell’acqua. La vasca si presenta con un parapetto a specchiature rettangolari. Al centro della vasca troviamo il fuso costituito da una colonna e al centro da un elemento a profilo ovoidale dalla quale fuoriescono una testa maschile e una femminile, alternate a due teste di leone, che sorreggono i bocchettoni da cui esce l’acqua. Un elemento diverso dalle altre fontane in cui i bocchettoni sono sempre a protome leonina. Il fuso che termina con una cuspide ottagonale, su una delle facce è presente un bassorilievo con un cane in corsa, anche questo è un elemento di originalità della fontana rispetto alle classiche forme. Sopra il fuso troviamo una scultura composta di due figure femminili una delle quali rappresenta Santa Rosa, l’episodio rappresentato ricorda il miracolo della brocca risanata. Il gruppo scultoreo probabilmente sostituisce una pigna così come è possibile veder in altre fontane della tipologia a fuso aggiunto in un momento successivo.. Altre fontane della tipologia a fuso terminanti con una pigna sulla cima è possibile vederle a piazza della Morte, piazza delle Erbe, piazza Dante.
BIBLIOGRAFIA
AA.VV. Il centro Storico di Viterbo, Betagamma, Viterbo, 2001, p. 206.
B. Corradini, Le fontane di Viterbo, centro internazionale La sponda Roma, 1998.
P. Agostinetti, Fontane a Viterbo. Roma, 1985, p. 44.