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FONTANA DI PIAZZA DANTE
LA STORIA
La fontana di San Giovanni in Zoccoli, comunemente conosciuta come fontana di piazza Dante fu costruita molto probabilmente nel 1268 come attesta la scritta presente sulla cuspide della fontana. Gli abitanti della contrada decisero autonomamente di raccogliere il denaro per costruire la fontana. Lo storico Scriattoli fa riferimento ad un documento d’archivio secondo cui la costruzione della fontana fu decisa nel1268. Sulla cuspide la fontana presenta due iscrizioni di epoche diverse, la più antica è stata interpretata da Paola Piana Agostinetti e riporta oltre che la data della realizzazione della fonte anche i primi versi del vangelo di S.Giovanni scolpito in caratteri gotici, “In principio erat Verbum et Verbum erat apud Deum” inoltre è presente una invocazione alla Vergine: “Ave Maria Gratia Plena” espressa dalla seconda parte dell’iscrizione. La scritta fa riferimento al Santo a cui è dedicata la chiesa presente sulla stessa piazza. La seconda iscrizione occupa tre facce della cuspide reca in alto la data AD 1759 e dentro una cornice Aquam hanc quo pv/rior uberiorq(ue) parochie/S.Io. Zoccoli com(m)oditati/ defleveret reservata sibi/eiusdem par(ochiae) concessu quar(ta)/ pate mutatis itineribus aliis/ scrobibus effossis novos/ fict gentili viterbiensis. Tra il 1626 e il 1690 risultano diversi interventi di manutenzione. Dalle Riforme risulta un contributo richiesto dalla contrada al comune pari a 50 scudi, mentre nel 1690 si provvede nuovamente alla manutenzione affidando i lavori alle monache della Chiesa di S.Maria della Pace concedendo in cambio l’utilizzo dell’acqua. Nel 1731 (Riforme vol. 137 1731, f. 121-122 ) risultano diversi spostamenti della fontana, una ad opera di Ubaldino Penzoli e l’altra dei Conservatori del popolo che, su richiesta dei cittadini la spostarono più internamente alla piazzetta, per allargare il passaggio sulla strada. Nel Consiglio del 1758 Innocenzo Gentili interviene nuovamente sulle tubature in cambio dell’utilizzo della quarta parte dell’acqua per il suo palazzo di via Saffi, l’episodio è ricordato dall’iscrizione sui lati della cuspide che guardano verso Palazzo Pagliacci Sacchi.
DESCRIZIONE
La Fontana si presenta a fuso con vasca circolare. La base è costituita da un gradino e da un incasso che raccoglie lo scolo dell’acqua.. La vasca è delimitata da un parapetto a specchiature rettangolari decorate da un motivo ad arco trilobato inserito tra la cornice del bordo e quella della base. Al centro della vasca si innalza un elemento articolato in tre parti, quella inferiore è una colonna parzialmente immersa nell’acqua delimitata superiormente da un collarino ad anello, la parte mediana a forma ovoidale e decorata da quattro bocchettoni a protome leonina. La parte superiore è un tronco di piramide ad otto facce, quattro delle quali presentano una scritta. In cima alla cuspide è collocato un acroterio a forma di bocciolo costituito da foglie rigonfie in basso e unite alla sommità esso è sostenuto da un collarino decorato con foglie lanceolate e definito superiormente da una cornice a dentelli.
BIBLIOGRAFIA
AA.VV. Il centro Storico di Viterbo, Betagamma, Viterbo, 2001, p. 206.
B. Corradini, le fontane di Viterbo, centro internazionale La sponda Roma, 1998
Agostinetti, Fontane a Viterbo. Roma, 1985, p. 44