
L’Archivio di Stato di Viterbo, oltre alla documentazione statale pre unitaria a partire dal Medioevo, conserva gli archivi notarili anteriori agli ultimi cento anni e gli archivi delle corporazioni religiose che, soppressi, ebbero i beni confiscati dallo Stato. A questa documentazione si aggiungono tutti i documenti degli uffici giudiziari e amministrativi relativi a pratiche esaurite da oltre quaranta anni e alcuni archivi privati di famiglie o imprese, particolarmente radicate nel territorio.
Info: tel. 0761.253140-253144- fax 0761.253014 – e-mail: as-vt@beniculturali.it
ARCHIVIO DI STATO DI VITERBO
ARCHIVIO DI STATO DI VITERBO
L’Italia conserva il patrimonio di beni culturali più importante del mondo e alla conservazione di questo patrimonio è deputato il Ministero per i Beni e le Attività Culturali. Alla conservazione del Patrimonio Documentario è preposta l’ Amministrazione dei beni Archivistici che si avvale di una Direzione Generale per gli Archivi, di una Sopraintendenza regionale per i beni culturali e paesaggistici, di una rete di Archivi di Stato, sezioni di Archivi di Stato e di Sopraintendenze archivistiche gli Archivi di Stato possono ricevere in deposito archivi degli enti pubblici e archivi privati, e la documentazione conservata comprende circa un milione e duecentomila pergamene manoscritte, le quali ci hanno tramandato trattati di medicina, di filosofia, di diritto, di erboristeria, di magia e opere letterarie in lingua araba, greca, latina e italiana, oltre a quelle ancora legate a serie archivistiche varie e di circa otto milioni di unità tra buste, filze, mazzi, fascicoli, volumi e registri, per un totale incalcolabile di documenti cartacei e pergamenacei singoli. Gli Archivi di Stato svolgono un ruolo di primo piano nell’opera di salvaguardia e di valorizzazione del patrimonio documentario. Essi raccolgono e conservano tutta la documentazione prodotta dagli uffici dello Stato pre e postunitari, oltre a provvedere alla concentrazione in uno stesso luogo della documentazione notarile di tutta la provincia su cui essi hanno la competenza. L’Archivio di Stato di Viterbo, oltre alla documentazione statale pre unitaria, a partire dal Medioevo conserva gli archivi notarili anteriori agli ultimi cento anni e gli archivi delle corporazioni religiose che, soppressi, ebbero i beni confiscati dallo Stato. A questa documentazione si aggiungono tutti i documenti degli uffici giudiziari e amministrativi relativi a pratiche esaurite da oltre quaranta anni e alcuni archivi privati di famiglie o imprese, particolarmente radicate nel territorio. Molto spesso ,al primo approccio con l’Archivio di Stato, l’utente si trova confuso a fronte della necessità di individuare gli strumenti archivistici necessari a trovare le informazioni ricercate nei fondi archivistici conservati. Il compito principale di indirizzo all’utente spetta al funzionario addetto alla sala studio, che fornisce tutte le indicazioni metodologiche e sul patrimonio conservato anche mediante l’utilizzo di software particolari. Appare evidente come l’informativa possa essere uno strumento determinante nel velocizzare la ricerca e coadiuvare l’utente. Da tempo ormai si è provveduto a produrre gli inventari in un formato accessibile al computer, oltre ad iniziare la duplicazione ottica del patrimonio documentario più antico e a rischio di perdita Ma uno dei compiti fondamentali dell’Archivio di Stato e degli archivi tutti, in quanto “contenitori della memoria”, è quello di promuovere la conoscenza della nostra storia passata, attraverso la lettura dei documenti, nei confronti delle nuove generazioni, “missione” ottimamente svolta dall’Archivio di Viterbo, sia mediante l’organizzazione di mostre documentarie ed eventi culturali, sia con l’istituzione di una sezione didattica che, lavorando a stretto contatto con le scuole di ogni ordine e grado, trasmette il patrimonio della memoria. L’Archivio di Stato di Viterbo, oltre alla documentazione statale pre unitaria, a partire dal Medioevo conserva gli archivi notarili anteriori agli ultimi cento anni e gli archivi delle corporazioni religiose che, soppressi, ebbero i beni confiscati dallo Stato. A questa documentazione si aggiungono tutti i documenti degli uffici giudiziari e amministrativi relativi a pratiche esaurite da oltre quaranta anni e alcuni archivi privati di famiglie o imprese, particolarmente radicate nel territorio. La documentazione raccolta viene ordinata e catalogata mediante la redazione di guide inventari e regesti e messa a disposizione degli utenti che possono consultarla nelle apposite sale. Molto spesso, al primo approccio con l’Archivio di Stato, l’utente si trova confuso a fronte della necessità di individuare gli strumenti archivistici necessari a trovare le informazioni ricercate nei fondi archivistici conservati. Il compito principale di indirizzo all’utente spetta al funzionario addetto alla sala studio, che fornisce tutte le indicazioni metodologiche e sul patrimonio conservato anche mediante l’utilizzo di software particolari. Appare evidente come l’informativa possa essere uno strumento determinante nel velocizzare la ricerca e coadiuvare l’utente. Da tempo ormai si è provveduto a produrre gli inventari in un formato accessibile al computer, oltre ad iniziare la duplicazione ottica del patrimonio documentario più antico e a rischio di perdita. Ma uno dei compiti fondamentali dell’Archivio di Stato e degli archivi tutti, in quanto “contenitori della memoria”, è quello di promuovere la conoscenza della nostra storia passata, attraverso la lettura dei documenti, nei confronti delle nuove generazioni, “missione” ottimamente svolta dall’Archivio di Viterbo, sia mediante l’organizzazione di mostre documentarie ed eventi culturali, sia con l’istituzione di una sezione didattica che, lavorando a stretto contatto con le scuole di ogni ordine e grado, trasmette il patrimonio della memoria.