
TORRE DELLA BELLA GALLIANA
STORIA e DESCRIZIONE
La Torre della Bella Galliana, posizionata nella parte a Sud della città, vicina alla Porta di Valle, insieme alle alte torri ancora esistenti regala alla città di Viterbo un panorama ancora dall’aspetto medievale. La Torre viene chiamata anche del Branca e venne costruita dal Corrado di Branca Podestà di Viterbo nel 1295. Egli la edificò con i proventi doganali del porto di Montalto tributaria di Viterbo.
Alla Torre è legata la Storia della bella Galliana narrata da Lanzillotto cronista viterbese del XIII sec., secondo cui a Viterbo viveva una bellissima ragazza chiamata Galliana la bella. Data la sua bellezza, i giovani venivano da diversi paesi per poterla ammirare. Un giorno Giovanni di Vico, discendente di una famiglia prefettizia di Roma venne nella Tuscia e la vide uscire dalla chiesa di San Silvestro e lei non lo degnò neanche di uno sguardo. Così Giovanni tento di rapire la giovane in una notte ma un fulmine colpì una campana, i cittadini accorsero e impedirono al giovane di rapire la bella fanciulla. Passò del tempo e Giovanni radunò un esercito e assedio Viterbo chiedendo la giovane in sposa, il popolo si rifiutò e combatté ferocemente fino a ferire Giovanni. Egli promise a quel punto di ritirarsi a patto che gli mostrassero Galliana. Il giorno successivo Galliana si affacciò da una finestra della Torre, così venne colpita da una freccia dei soldati di Giovanni e morì. La reazione dei viterbesi fu durissima e anche Giovanni morì in quello scontro. Così la Torre prese il nome della Bella Galliana. La Torre a pianta quadrata, si presenta in buono stato di conservazione, al centro della torre è possibile vedere la finestra da cui si narra che si affacciò la bella Galliana. Sulla sommità della Torre vi è una pietra rettangolare con a sinistra un martello, al centro due bande ondate e a destra le chiavi papali. Nel mezzo della facciata vi è, in una cornice quadrata, una apertura rotonda che forse conteneva una iscrizione o un bassorilievo. Subito sotto troviamo l’epigrafe con la scritta in gotico antico: in nomine domini amen. In nomine Domini amen anno Dni MCC. nonagesimo VI nobilis vir dominus Conradi de Branca civis eugubinus, potestà civitatis viterbii felici suo regimine civitatis deoratus honore, hanc turrim fecit edificari de redditu centum cinquaginta librarum papalinorum , que castrum monti alti provenientem a parte portus pertinente ad comune viterbii tenetur eidem communi solvere annuatim Deo gratias . (Nel nome del Signore. Amen. Nell’anno del Signore 1296 il nobile uomo Corrado del Branca, cittadino di Gubbio, podestà della città di Viterboonorato per il suo felice governo, fece edificare questa torre con il provento di 150 libbre paparine, che il castello di Montalto, la terza parte del porto spetta al Comune di Viterbo, è tenuto a pagare annualmente al medesimo Comune. Rendiamo grazie a Dio) . Risale al 1186 la prima cessione ai viterbesi del terzo del porto di Montalto. Il cronista viterbese Niccolò della Tuccia (sec. XV) fa risalire all’anno 1174 la visione della Bella Galliana. La Torre è stata restaurata nel 1979 in seguito al crollo dell’arco dovuto al terremoto. Durante i restauri del 1979 dalla Ditta Antonio Ciorba venne rinvenuta l’epigrafe nelle vicinanze poi murata sulla facciata. Sempre durante questi restauri è stata ritrovata una freccia infilata fra i sassi della torre.
BIBLIOGRAFIA
Scriattoli, Viterbo nei suoi monumenti, Roma, 1915.
M.Galeotti, Illustrissima città di Viterbo, Viterbo, 2001.